Le parole di Alessandro Fiordaliso dal ritiro di Bormio: “Ansaldi è un esempio. La testa è la prima cosa per essere un buon calciatore”
Anche Alessandro Fiordaliso, dal ritiro di Bormio, ha parlato ai microfoni di Torino Channel. In una lunga intervista, il terzino ha spaziato tra il lungo passato granata e l’amore per gli studi classici. E’ proprio dal Toro che si parte: “Sono entrato nel Torino all’età di cinque anni, all’ultimo anno di scuola calcio, già prima giocavo con mio padre in casa e poi una volta arrivato nel Toro la passione si è fatta più grande. E’ la base del mio percorso. Il mio primo allenamento fu in via Paolo Sarpi, dove c’erano i campi delle giovanili: è stato molto emozionante, mio padre mi parlava sempre del Torino. I miei ricordi più eclatanti sono la Coppa Italia con la Primavera, ma ci sono tantissimi episodi. Ho conosciuto ragazzi ed allenatori fantastici, ho vissuto tornei da raccontare”.
Fiordaliso, le parole del terzino del Torino
Fiordaliso poi prosegue parlando della sua stagione al Teramo, in Serie C, grazie alla quale si è guadagnato la nomina come miglior Under 20: “E’ un riconoscimento importante, il primo anno da professionisti non è facile e sottolinea il grande lavoro fatto. Col Teramo ho fatto 34 presenze e 3 gol, il primo anno non è facile ma è andato bene. In porta poi c’era una vecchia conoscenza granata (Lys Gomis, ndr), che mi ha dato una mano ad ambientarmi”.
Sul ruolo: “Con Coppitelli facevo un primo tempo da centrale, poi facevo il terzino tra destra e sinistra, questo mi ha fatto crescere. Giocare più ruoli da giovane dà un aiuto poi. Al Teramo ho avuto continuità, giocavo da terzo centrale di sinistra nel 3-5-2. In ritiro faccio l’esterno di sinistra dei cinque: ho già fatto questo ruolo ed in futuro potrebbe essere importante saperlo fare”.
La passione per lo studio e la stima per Ansaldi
Fiordaliso, poi, descrive i valori che secondo lui dovrebbe avere un buon giocatore: “Prima va la testa testa, poi la tecnica e successivamente il fisico”. E sul ritiro con Mazzarri, il secondo: “I carichi di lavoro sono importanti, meglio faticare adesso per essere in forma dopo, con i compagni mi trovo bene, aiutano i giovani”. E tra tutti anche Ansaldi che, dopo Darmian, è diventato il suo modello: “E’ un giocatore molto forte e completo, è lui il mio esempio”.
Le ultime battute sono dedicate alla sua passione per lo studio. Dopo il diploma al “D’Azeglio” di Torino, l’obiettivo è iniziare l’università: “Mi piace lo studio, specialmente le materie umanistiche. L’ultimo anno di liceo è stato difficile per via della Primavera, ma mi sono diplomato bene. Quest’anno conto di iscrivermi all’università”.
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Meno male, ho visto solo il titolo e pensavo fosse la cantante